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The Rebirth of cool |
Sul finire degli anni ottanta ed i primi anni novanta oltre al cambiamento rivoluzionario apportato dalla house-music un altro fenomeno musicale non meno rilevante si snodava nel sottosuolo sonoro britannico..era l'acid jazz di cui tanto si è parlato nel corso degli anni e del quale, di conseguenza non andrò a descriverne gli elementi che ne caraterizzano il sound. Bensì raccoglieremo alcuni brani che furono particolarmente gettonati dai dj nei clubs o dalle radio al di là dell'ambito stretto dell'acid jazz e che ben si inserirono in un più ampio contesto musicale divenendo talvolta identificati come down-beat,hip-hop o per la stessa house ma che in ogni caso contribuirono a caratterizzare il suono tipico di quegli anni, che noi oggi possiamo continuare a riproporre con gusto. Nelle scalette di musica down beat ,ad inizio serata, si acoltava spesso "Apparently nothin' " degli Young Disciples stampato dalla Talkin Loud nel 1991, decisamente un evergreen con la voce di Carleen Anderson e le magiche dita di Mike Talbot (Style Council) alle tastiere, un brano new soul o acid jazz o come lo si voglia catalogare ma in ogni caso di grande classe e di sicuro effetto, la quinta release della neonata discografica di Gilles Peterson fondata nel 1990 (dall'esperienza maturata nei 4 anni delle session "Talkin loud & Saying Something") è uno di quei dischi dal forte appeal radiofonico da avere nella propia valigetta per aprire le danze nel propio club. E' anche il caso di Barrie K.Sharpe e di Diana Brown ed il loro "The Masterplan" stampato dalla Tuf Records nel 1987 e successivamente dalla FFRR Records, atmosfere funk e incedere da club a 98 bpm, nella b side trovate "yes its you" che si rifà ai dettami della Motown degli anni d'oro debitamente rivisitati nello stile che Sharpe definiva "Ground Beat". Tratto dalla compilation "This is acid jazz vol.2" (Istinct Records10092,Ex-244) il brano targato Heavy Shift è intitolato "Obey the rules of the night" con una linea vocale che evoca arie esotiche e inflessioni '70, dal gusto decisamente old skool è la bonus track che apre la b side del mix..è "Cutting loose" con un bel sax e il beat di "The power" degli Snap. Movimento houseggiante per "Jazz Thang" dei 2 Tuff su Intrigue Records (1991) con una bella versione rmx di Joy Negro, sul lato b del singolo mix troviamo invece la versione originale ed il "love thang mix" decisamente più cool con un accativante groove swingato..ed il solito immancabile drum loop che individuerete al primo ascolto.. E dopo i 2 Tuff non possono che arrivare i Cool 2..se mi consentite il gioco di parole..quelli di "Kinda Groovy" su City Sounds in una miscela di campionamenti ben riuscita ed un accattivante lick vocale che ti entra subito nella testa, nel solito "B" troviamo la dub più notturna e scarna ideale per giocare con due copie uguali dello stesso disco se si è dei dj eclettici.. Immancabile invece il "Theme from Starsky & Hutch" del James Taylor Quartet stampato dalla Urban nel 1988, con ospiti d'eccezzione quali Fred Wesley, Galliano e Pee Wee Ellis e con l'affascinante strumentale "Indian Summer" a completare il ritratto d'autore..veramente molto più che un classico! Chiudo la carrellata di hits "rare" con la band inglese degli Izit e la loro "Stories" (New Music/Pig and Trumpet_1988), una chitarrina ossessiva, un flauto piacevole ed un sax a sorpresa nel finale...c'è chi lo ha definito anche pop-strumentale..ma per noi è la musica per Acid People!! DJ Thor |
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